Le piccole e medie imprese sono la spina dorsale dell’economia italiana. Un fatto noto. Ma come è accaduto? Non è sempre stato così. L’economia italiana è conosciuta per la sua base manifatturiera, nata nella seconda metà del secolo scorso. All’origine, la struttura industriale era formata da un certo numero di grandi imprese (quelle, per intenderci, con più di 250 dipendenti, e che nello specifico ne avevano decine di migliaia), sia private che pubbliche, con intorno un nugolo di imprese piccole e molto piccole in funzione di fornitori. I settori erano quelli della seconda rivoluzione industriale: si producevano automobili, prodotti chimici, gomme, cavi, tessuti, elettrodomestici e macchine utensili. Ad essere mancante era la dimensione media. I settori della seconda rivoluzione industriale producevano prodotti standard che richiedevano la produzione di massa che a sua volta non lasciava scampo al destino di crescere.

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